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furenti; ed allorchè li separarono, tale sorse dintorno un pianto irrefrenato, che ebbero a maravigliarsene gli stessi sbirri.

E pure non ci cascava maraviglia, perchè, a dire il vero, il distaccamento da Foldo e dalla sua degna consorte non era stato mica la causa sola, nè la principale di cotesto lutto, bensì l’anima dei meschini, rimasta lungamente in bilico per le sofferte tribolazioni, per quel po’ di giunta aveva traboccato.

Foldo ricevè dopo pochi giorni dal signor A. trentamila lire, le quali, giusta il desiderio di Curio e di Filippo, distribuì fra i superstiti delle patrie battaglie ridotti in miseria, ai quali o il peso della famiglia, o la ripugnanza di avventurarsi a fortune incerte e difficili dissuadevano emigrare in terre lontane.

Curio, Filippo ed Eufrosina sono tornati al Texas, conducendo seco cinquanta e più giovani prestanti.

Il signor Maurizio avendo mosso ad incontrarli, don Patricio e don Giacinto chiesero in grazia accompagnarli, e di leggieri venne loro concesso. Le accoglienze furono profondamente benevole, non chiassose; conformi alla indole dei nostri personaggi e al lutto che contristava l’anima loro. Trascorso tempo convenevole, si fecero le nozze fra Curio ed Eufrosina,