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342 | il secolo che muore |
farebbe bisogno a prendere Buda... via... spulezzate subito, se non volete che vi agguantino.
Così parlava Foldo con lena affannosa; e le sue parole ebbero la maligna virtù di far cadere in sincope la signora Isabella e impietrire Eufrosina. Foldo mirando com’essi gingillavano, replicò di forza:
— Via, presto, se vi è cara la vita.
Filippo, più presente a se stesso, agguanta il portafogli e risponde: eccomi! ~ All’opposto Curio con orribile pacatezza: io sto; quando pende incerta la vita di costoro, — e qui additava le donne — io non devo curarmi della mia.
Non correva adesso stagione di starsene a tu per tu; quindi Filippo e Foldo si allontanarono in fretta, nè camminarono troppo per via che s’imbatterono in una squadra di guardie, le quali giudicarono avviate ad arrestare i proscritti, e pur troppo si apponevano.
Seguitiamo i due amici per vedere dove vadano e che cosa almanacchino, imperciocchè io comprendo quanto strazio sarebbe pei miei lettori lasciarli lungo tempo incerti su quanto sta per succedere; questo tenerli un pezzo su la corda può benissimo essere arte di romanziere, ma la è arte crudele. Filippo si fece condurre difilato dal signor A., rappresentante degli Stati Uniti di America; italiano, esule per molti anni a Boston, uomo di virtù antica, e delle vecchie e delle nuove dolcezze dei governi italici peritissimo.