Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore IV.djvu/356

328 il secolo che muore


chè oggi vive una gente che predica neanche il pane necessario al sostentamento dell’uomo... Dio mi perdoni, ma ecco, io nego addirittura ch’egli presagisse la venuta dei moderati nel mondo; diversamente non avrebbe spedito in terra Cristo a redimere il genere umano; tanto, co’ moderati tramezzo, fu tutto sangue sciupato!

Torniamo al racconto. Isabella si sarebbe lasciata morire d’inedia innanzi di chiedere soccorso a Foldo e alla sua degna consorte, sapendo quanto cotesti cuori popolani davvero si spropriassero a sovvenire le miserie altrui.

Prima però di ridursi a simile penuria, certo di ch’ella non sapeva a qual santo votarsi per far quattrini, rovistando per le cantere di un vecchio scrittoio, le venne fatto rinvenire non so che cimeli vergati di mano di Orazio e con questi sperò procurarseli; al quale effetto trasse a fatica da un libraio in fama di liberalone e glieli offerse hi vendita. Il libraio, appena ci ebbe gettato gli occhi su, ne rifiutò recisamente l’acquisto aggiungendo:

— Che cosa volete che io mi faccia di coteste carabattole?

— Credeva, rispose Isabella, che gl’italiani avessero a reputarsi onorati... ad ogni modo essere curiosi di possedere l’autografo di un loro grande scrittore.

Sì, giusto! Gl’italiani hanno a badare a ben altro;