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capitolo xxiv. 355


lavoro e buon costume. Qui poi faremo i patti e converremo dello statuto della colonia; non mi manca terra ne facoltà per lavorarla, e adesso mi casca in acconcio per confidarvi che il Texas è paese fecondo di argento, come la California di oro; io, dissodando, ne rinvenni una miniera, ne cavai quanto potei senza argomento alcuno d’ingegneria, come senza dirlo a persona; poi ricopersi lo scavo che occorre su la mia terra ed io solo conosco; lo riapriremo alla occasione e ci attingeremo come ad un salvadanaio per sussidiare la colonia e imprendere lavori di bonificamento; questo poi ho voluto dirvi, fidando nella vostra discrezione, perchè andiate persuasi che ai vostri compagni non può venir meno il vivere, finchè non sieno in grado di procurarselo col proprio lavoro.

Si abbracciarono e si divisero.

La costanza non è mica corazza che ripari le ferite del dolore, solo dà balìa all’uomo di sopportarne delle nuove; sicchè, nel sottosopra, non sai dire s’ella sia benedizione o maledizione di Dio; ad ogni modo la signora Isabella, sfinita di forza e di costanza, si sentiva prossima al termine dei suoi giorni. Lei meritamente salutammo madre dei sette dolori; lei Niobe cristiana, che si recava l’urna