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capitolo xxiv. 341


i trecento primi venuti coll’Austin; danari non portava molti, pure quelli ch’io aveva erano troppi più del bisogno; comprai taluni negri, che in altro modo non si poteva possederli allora, e mi posi proprio a rinnovare le fatiche di Ercole; vincemmo l’aere infesto, purgammo i paduli dai serpenti, dissodammo terreni, schiantammo foreste, non ad uno ma a parecchi Acheloi fiaccammo le corna, domammo fiere, e selvaggi più feroci assai delle fiere; — ed ora vivo non senza orgoglio ed in pace in mia contrada, che Dio creò, ma che io disposi a ricevere le sue benedizioni: certo gli uomini che mi circondano non mi amano come vorrei, però quanto la natura loro glielo concede, ed io in mancanza di meglio me ne contento...

— Contento! Ma voi non consolano figli, non congiunti.

— Io -adottai figliuola la umanità.

— Però non sembra che qui la umanità proceda diversa da quella del nostro paese, e l’amore che a lei è dato mostrarvi non si prova troppo diverso dall’odio.

— Chi ve lo ha detto?

— Eh! mi pare averlo veduto; a meno che in queste parti coltellate e archibugiate non corrano per carezze e per baci.

— Pregovi avvertire che i nostri assalitori furono messicani, alunni di preti e di predoni spa-