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284 | il secolo che muore |
— I negri non si vogliono adoperare, perchè facili a sgomentarsi e a fuggire: presso me ne tengo pochi impiegati nel servizio di casa; gli altri stanno su i poderi, o badano il bestiame; all’opposto i peoni idonei ai traffici, ai trasporti, alla ragioneria ed alla difesa; e però essendomi capitato di fare buon mercato, comprai quei due che avete visto in casa.
— Non ci capisco mun’acca, riprese Curio; o come va che emancipate i neri e poi comprate i bianchi?
Il vecchio sorridendo rispose:
— Io vi chiarisco in quattro parole. Messicani o tessiani, in questo somiglievoli agli antichi germani, di cui ci narra Tacito, che disperati al giuoco, dopo perduto beni mobili e immobili, armi, cane, cavallo e donna, buttavano su per posta la propria libertà. Il messicano e il tessiano, quantunque capaci di tendere insidie alla vostra vita, osservano religiosamente il contratto che li fa schiavi altrui: onde ciò avvenga, la sua ragione ci ha da essere; mi basta così, senza che io mi pigli la gatta a pelare di rinvenire la causa di queste perpetue contradizioni umane. Qualche volta avviene che il peone, sebbene disposto a servire fedelmente, si trovi per l’acerbezza del padrone alla porta della pazienza co’ sassi: allora di due cose l’una; gli preme o non gli preme la vita; se non gli preme,