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capitolo xxiii. | 313 |
americano spagnuolo, voi lo sapete, è una società in accomandita costituita da tre soli azionisti, il prete, il filibustiere e la pelle rossa. Forse m’ingannerò, ma ci è caso che questa notte stessa vengano ad assaltarci i nostri elettori di Columbus, onde io mi sono armato di provvidenza per riceverli come si meritano.
— Voi lo temete?
— Anzi, pensandoci meglio, ne vado sicuro.
— A quale ora li aspettate? E in quanti giudicate che verramio?
— Verranno nell’ora che ci crederanno immersi nel sonno, e in maggior numero che potranno; pari in tutto alla pantera, che non conosce generosità, e quanto più l’è dato sbranare con sicurezza, tanto meglio per lei.
— E di quali forze possiamo disporre per difenderci?
— Poche, ma bastano e ne avanzeranno; in primis questa casa resiste a qualunque assalto; a nostro danno non possono adoperare altro che carabine e rivoltelle; essi combatteranno di fuori, noi per di dentro; essi scoperti, riparati ottimamente noi; sicchè li potremo ammazzare quasi a man salva; i combattenti dalla parte nostra sono meno di quelli che condusse in Grecia Serse: io, voi e i due peoni.
— O i negri?