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270 | il secolo che muore |
il bene morale anche a scapito del proprio danno materiale: pur troppo questa dottrina ebbe in ogni tempo tanti confessori in teoria, quanti pochi esecutori in pratica. Pertanto io giudico fuori di dubbio che la schiavitù, come nociva alle qualità morali dei tessiani, così pregiudichi smisuratamente i loro interessi. Potrei dirvi che la vostra causa, essendo andata perduta in onta alla possanza degli Stati meridionali, delle ricchezze profuse, degli sforzi estremi tentati per farla prevalere, si deve credere che Dio nella sua giustizia l’abbia condannata; ma lasciamo Dio nella sua beatitudine e non lo mescoliamo alle nostre miserie: — questo però vi sostengo; che il lavoro libero produce benefizi maggiori del lavoro forzato; tanto gli scrittori affermano e la esperienza ha provato.
— Lavoro libero! Ma vostra signoria parla del Texas, ovvero del mondo della luna?
— Parlo del Texas; e chiedo in grazia a vostra signoria di porre mente alle mie parole. Prima del 1820 sole seimila anime abitavano il Texas, disperse a Sant’Antonio di Bexar, ai forti Bahia e Santissimo Sacramento, e nel cantone di Nacodoches; poco dopo erano sessantamila divise in centodiciassette contee: città e villaggi sorgono dalla terra più presto e più fìtti delle pannocchie del maiz; nel 48, senza contare gli indiani, che nessuno conterà mai, sommavano a ben quattrocentomila; adesso se non