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234 | il secolo che muore |
E Curio senza badargli continuò ad interrogare il nero:
— Dunque il padrone amava questo figliuolo assai?
— Oh quanto! Il mio bel giglio, pel colore e per la forza, vinceva il re dei bufali; era alto un metro e ottantacinque centimetri; alla fiera di Bastrop due giorni innanzi gli avevano offerto seicento dollari; bella moneta, mio signore, seicento dollari per un negro; ma il padrone s’incornò su settecento e lo riportò a casa.
— Ma se il padrone lo vendeva, voi non avreste veduto più il vostro bel giglio pari al re dei bufali?
— Certo, ma grande onore sarebbe stato per noi avere messo al mondo un figliuolo venduto settecento dollari.
Curio ghignò da cacciare i brividi addosso a Filippo, il quale tentava per vergogna celarsi dietro qualche tronco di albero. — Curio, pigliando diletto a tormentarsi tormentando altrui, continua a interrogare il negro:
— E perchè mai il padrone spaccò il cranio a questo tuo giglio che pareva un bufalo?
— Una grulleria! A Candido saltò il ticchio di accoppiarsi con la femmina del padrone; e siccome la sguaiata lo respingeva, egli l’agguantò pel collo, non mica per male, capisce bene vostra signoria,