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228 | il secolo che muore |
il sudore. In breve però fu in piedi da capo e disse:
— Curio, ora andiamo a fare il fagotto di Eufrosina.
Mentre Curio stava per entrare nella camera di lei, incespicando nel corpo di Pietro fu ad un pelo di dare della faccia per terra.
— Questo ch’è?
— È Pietro spogliato per vestir te.
— Vive? soggiunse Curio atterrito.
Filippo, attanagliandogli con la mano destra il braccio:
— So, per lo meno quanto tu, gli rispose alterato che libertà a prezzo di delitto non è libertà... dorme... ubbriaco.
Empirono una balla di robe senza pigiarvele, giovando che facessero maggior volume: portando poi la balla nella prima stanza, Curio, nel rivedere Pietro steso sul solaio, osservò:
— Non sarebbe meglio portarlo sul letto e coprirlo?
— Lascialo stare, che sta bene. Quando ti trovi per le mani una faccenda di suprema importanza, qui intendi tutto, e non confonderti in altro: anche la pietà in mal punto può nuocere. Pietro al pancaccio ha fatto il callo; tra il pancaccio e il mattonato non ci corre un tiro di cannone, e tu l’avresti a sapere; smovendolo potrebbe urlare.