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214 | il secolo che muore |
pari violento potrebbe in un attimo restituirle la visione... ma come procurarlo? Ed ancorchè tu lo potessi provvedere ti attenteresti, dottore Taberni, a metterlo in pratica? Puoi tu limitare la scossa al nervo ottico? E se le percuote con veemenza pari il cervello, chi ti assicura che non ti rimanga sul tiro?
Il dottore parlava a voce alta, e il povero Filippo, a seconda delle proposizioni che gli uscivano di bocca, dava i tratti o torceva la bocca; tu lo avresti preso per uno infermo del male di san Vito.
— Dunque, proseguiva il Taberni, bando ai rimedi superlativi... procederemo con giudizio e procureremo di guarirla... ma sì di certo che la guariremo... metto su pegno che la guariremo...
A questo punto si sente agguantare le gambe, ond’egli spaventato non sapendo che diavolo fosse, dando una solennissima spinta tenta svincolarsi da cui lo teneva avvinghiato; abbassa gli occhi e vede Filippo, che inginocchiatosi dinanzi a lui, s’ingegna baciargli i piedi; per la quale cosa il dottore, forte incollerito, si mise a gridare:
— E chi dà a lei, signor mio, il diritto di scambiare un uomo per un papa? Oh! che le pare abbia faccia di prete io? E come e quando ha potuto sospettare in me il matto orgoglio di vedermi con piacere avvilita davanti la creatura di Dio? E lei