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capitolo xxii.


donna senza dubbio da potersi bere in un bicchiere di acqua per la sua sincerità, aveva saputo trovare girandole per prevenire ogni sospetto nella mente del dottore, di che mai sarebbe stata capace altra donna simulatrice a caso pensato; — alla seconda interrogazione egli si fece vivo e disse:

— Punto, nè luce di giorno, nè lume di candela accostatole agli occhi.

— E gli occhi conserva lucidi?

— Lucidissimi secondo il consueto.

— Sangue dentro ce ne avete osservato?

— No.

— Il capo le duole?

— Sì, intorno alle ciglia e verso le tempia.

— Dite su, la tosa è atticciata? Patisce d’isterismo?

— Ecco, baliosa si mantenne un pezzo, ma da certo tempo in qua ora divampa in viso, ed ora si fa bianca come panno lavato; talora smania tutta notte, vegli o dorma, e sovente si lagna il cuore oppresso presagirle guai.

— Eh! eh! riprese il dottore battendo sopra la tavola le dita delle mani in cadenza, come chi suona un tamburo — caso raro... però possibile... e tanto possibile che eccolo accaduto, dunque è inutile perfidiarci sopra... il moto istantaneo e violento dell’animo deve avere alterato profondamente il nervo ottico... forse... anzi quasi di sicuro un moto del