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filo di pane; lo guardi bene dentro, e quando ci troverà un franco, ciò vorrà dire che siamo fuori di prigione, e quando due che ci troviamo fuori di Stato: sul partire per l’Inghilterra le scriveremo addirittura per la posta.

— Ho capito...

— Il pane non istia a pagarlo, faremo i conti con Foldo quando sarò di ritorno... ora ecco qua un biglietto di Curio, lo legga, poi ragioneremo del resto.

Isabella prese il foglio, lo baciò, lo lesse in un bacchio baleno, e il sangue dal cuore le reflui sopra le guancie.

Amore e luce, allorchè prima nascono, ovvero quando tramontano, colorano sempre le sommità della persona o della terra; subito dopo con ineffabile affetto esclamò:

— Oh! venga, venga la desiderata... povera tosa! ma sarà nulla... più no, che non potrei, ma la custodirò... ne avrò cura come figliuola.

— Come figliuola sua ha detto? Tocchi qua...

— Ne dubitereste, Filippo?

— No... sì... scusi, sa, anch’ella è madre...

— Pover’uomo! Anche a voi tocca un’angoscia che non ha conforto... Ma come accadde il caso?

— Che vuol’ella che le dica? Frosina vide Curio dalla finestra, lo udì condannato e cadde riversa: la testa non le trovai rotta, nèe ammaccata, sicchè non sembra che se ne possa accagionare il colpo