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206 | il secolo che muore |
vi avrebbe riconosciuto! Come qui? Mirate casi! In questo momento io pensava a voi...
Così incominciò a parlare Isabella, e Filippo di rimando:
— Perchè a me...?
— Che so? A voi e a Curio, e non mi potendo capacitare come a lui e a voi potesse bastare l’animo di lasciarmi tanto tempo senza vostre nuove, fra me pensava, qualche altra disgrazia mi sarà cascata su le spalle.
— Giusto, veniva a darle nuova di Curio; e la signora Arria come sta?
Isabella non rispose altro che levando gli occhi al cielo e stringendo le mani come chi si raccomanda. Allora Filippo girò la ruota del timone e soggiunse.
— Io, signora mia, le vorrei parlare in luogo dove veruno ci sentisse.
La Isabella umile riprese:
— Andiamo in cucina, non ho altra stanza più adatta.
Andarono: non ci erano seggiole; Filippo si sentiva stanco; cominciò ad appoggiarsi al camino, poi vi mise su la coscia offesa, poi l’altra, finalmente ci si assettò a sedere.
— Ebbene? interroga Isabella, vedendo come Filippo gingillava a parlare.
— Ecco, signora, prima di tutto bisogna che si