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18 il secolo che muore


reziario della offesa, dall’opposto il gladiatore scutato per la difesa; entrambi avvocati, che si mostrano i denti: promettono morsi da cani; tanto meglio, con la mostra di cotesta ferocia verrà temperato il sangue troppo indolcito alle signore per la pratica indefessa delle opere di carità corporale e spirituale. Gl’istrioni hanno indossato le vesti, secondo la parte che ognuno sostiene; i giudici copersero il capo col berrettone, che rammenta lo spegnitoio del senso comune; un collaboratore del Gazzettino Rosa, al quale il direttore del Diavolo domandava la differenza che corre tra i berrettoni e le pentole qual sia, ha risposto: questa; nelle pentole le rape bollono per di sopra, nei berrettoni dei giudici bollono per di sotto. Le comparse stanno pronte; aspettano tutti con impazienza, e dubito forte che se il Cristo, il quale pende sul capo al presidente, non tenesse inchiodate le mani, le schioccherebbe anch’egli, onde precipitare gl’indugi. Attenti! I sonaglioli hanno dato il segno dietro le scene... si alza il sipario...

Il presidente comincia dal movere le consuete domande ad Artemisia...

— Ti piace? Non ti piace? — Rassomiglia un gatto d’Angora spaventato. — No, una picciona. — Neè anche, una rapa monda. — Chetatevi, linguacce, non vedete che la è rossa come una ciliegia. — Ecco, la è una bella fetta di grazia di Dio. — Magnifico pezzo di