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capitolo xxi. |
— Bene, bravo.
— Io ti rilascio gl’interessi su le seicento lire dalla scadenza del tuo biglietto in poi... e vedi che in sei anni arrivano ad una bella sommetta.
— Quanti anni hai detto? che ha sei anni dalla sua data il biglietto?
— Sei per lo appunto.
— O santo mio protettore! esclama il Fadibonni battendo palma a palma; tu mi hai liberato dalle mani dei miei nemici, ed io da qui innanzi te servirò unicamente: e manibus inimicorum nostrorum liberati serviamus illo, come dice il salmo.
— Come! il salmo ti libera da pagare i tuoi debiti?
— Non il salmo, ma l’articolo 235 del codice di commercio.
— Va’ via, ragazzo! Non sai che quando il tuo diavolo nacque, il mio andava ritto col gonnellino. La tua non è obbligazione commerciale, bensì civile, e questa si prescrive dopo dieci, non già dopo cinque anni; e poi, dacchè tu sai a menadito i tuoi codici, rammentati il rimedio dell’articolo 2142 del codice civile. Ma la questione, mio ragazzo, non è qui; la quistione è che tu hai impugnato questo biglietto; il biglietto esce fuori, io l’ho raccolto dopochè il soldato te lo ha tratto di gola mezzo in-