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capitolo xxi. |
Scende e si pone in sentinella camminando su e giù quattro passi o sei traverso l’uscio. Il Fadibonni veramente giaceva in letto; quando si seppe liberato dall’importuno, si voltò sul fianco destro ed attaccò un altro sonno, cessato il quale chiama il servo e gli comanda:
— Va’ un po’ a vedere se il soldato ci è sempre. Il servo andò, tornò e disse:
— Ci è sempre.
— Potesse agguantarlo un accidente! E si voltò sul fianco sinistro, dove giunse ad appisolarsi da capo; svegliatosi, chiama:
— Biagio! Quel demonio è andato via?
— Illustrissimo no, egli va su e giù che paro un pendolo da orologio.
— E ora come si fa? Bisognerebbe pure che io uscissi di casa. E tu, Biagio, nei miei piedi che faresti?
— Io consigliare un signore come lei? Ma che le pare!
— Tira via, che faresti?
— Ecco, per obbedienza dirò: se mi trovassi nei suoi piedi, scenderei chetamente al primo piano, di là per la fune del pozzo mi calerei giù in chiostra dove fan capo le stalle che mettono sopra la strada dietro casa: così lascierei lo insolente a passeggiare tutto il giorno, se ne avesse voglia.
— Archimede non avrebbe trovato di meglio,