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132 il secolo che muore


tratto in tratto proseguiva a dire il Fadibonni, Dio mi ha fatto piovere le quaglie fino in casa, e per giunta belle e arrostite.

Però anche qui egli ebbe a provare come il giudizio umano spesse volte erra, imperciocchè coloro ch’egli reputava pan buffetto sotto ai denti, gli parvero ghiaie, mentre gli altri che avrebbe venduto a mezza lira il paio, gli riuscirono meglio a pan che a farina. Breve: strizzando, attorcigliando, stiracchiando, non senza avvantaggiarsi delle infinite torture inventate dal suo mozzorecchi, potè racimolare cinquemila lire ad un bel circa. A questo modo passarono due mesi e più, quando Curio, un po’ per vaghezza di sapere a che fosse cotesto negozio approdato, e molto per bisogno che pativa di danaro, si fece a trovare il maggiore. Stava per tirare la corda del campanello di casa, quando abbassando gli occhi vide a piè dell’uscio una lettera; la raccolse e conobbe essere diretta al maggiore: lo prese il capriccio di leggerla; e perciò sceso pianamente si condusse in parte dove giudicò non lo avrebbe disturbato alcuno; colà lesse quanto segue:

«Snaturato figliuolo! Ti scrivo e non rispondi; meglio avessi io dato la vita a un cane che a te; eccomi qui, meschina, dopo avere strutto quel poco che avevi e il molto che io possedeva per eredità paterna, di cascata in cascata prima mi trovai ridotta per campare darmi dintorno a vendere er-