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capitolo xxi.


inumidiva le labbra inaridite; se altri gli toccava le piaghe strillava, al tatto di lei o non provava dolore, o si peritava di manifestarlo. Se i fiori tramandano soavità di profumo, perchè i cuori pietosi non potrebbero spandere un senso di sollievo? Ed Eufrosina spesso veniva dicendo che, se si fosse trovata nei piedi della Madre di Dio quando composero le litanie in onore suo, ella avrebbe dato indietro tutti i titoli, massime quelli di torre di avorio e di porta d’oro, e tenutosi unicamente quello di consolatrice degli afflitti.

E dirò altresì cosa che parrà a molti incredibile, e non pertanto vera. Ciò che preservava la bellissima vergine da ogni affetto, non dirò impuro, ma terreno, era appunto la qualità che doveva contribuire meglio ad accenderlo, intendo la sua trasumana bellezza; imperciocchè accostandosi ella alle forme che il Beato Angelico effigiò negli angioli, la riverivano e amavano come creatura eletta di Dio. Nella medesima maniera che gli occhi nostri fissandosi nella soverchia luce smarriscono la vista, così, contemplando la suprema bellezza della donna, nell’uomo tace il materiale appetito.

A questo modo i nostri amici sopportavano assai pazientemente la loro miseria, perchè consolata dallo scambievole amore, quando un dì furono visti dalla porta dello spedale prorompere dentro la infermeria quattro uomini armati in sembianza di T, preceduti