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88 | il secolo che muore |
e di pisciacani dinanzi ai preti, nella processione del Corpus Domini. E il povero ministro? Metteva proprio compassione, stava lì mogio mogio, in sembianza di cavallo accaprettato a cui il maniscalco dia il fuoco alle zampe per guarirlo dalle galle; pure, come colui ch’era formicolone di sorbo, mostrando lieto viso alla rea fortuna, con bel garbo disse:
— In conferma di quanto egli aveva avuto l’onore di esporre sul principio di questa seduta, dichiarava essere arcicontento che il suo schema di legge ne avesse provocato un altro, che pareva avesse a presentare maggiore utilità al paese; acconsentire volentieroso alla nomina di una Commissione, che pregava la Camera a volere ella medesima eleggere: persuasissimo che Camera e Commissione studierebbero e delibererebbaro a norma della scienza, coscienza, prudenza e previdenza di cui avevano somministrato tante e poi tante prove all’Italia, all’Europa e al mondo.
Applausi pochi, tirati con le tanaglie.
Egeo che pensò? Io l’ho già detto, simile alla marionetta attaccata a un chiodo, in sembianza faceva il morto, ma in segreto almanaccava a quale nuovo Santo avesse a votarsi; appena sentì tirarsi pel filo del capo, voltò su la faccia, e vista che era la mano del Seigatti, che maneggiava il fiio, diede in un salto, fece un trillo ed esclamò: