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66 il secolo che muore


a pensare un po’ più che non intristissero quelli che erano di già asciugati? Le strade aperte in mezzo ai boschi, signori miei, sono spade a due tagli; e taglieranno a vostro scapito se non ci manderete prima forze sufficienti ad esplorarle, e dopo con savi provvedimenti non opererete in modo da far toccare al masnadiere, che troverà maggior conto a lavorare che a rapinare; e nel frattempo, per facilitare la intelligenza, un zinzino di forza non farà male a nessuno...

Qui a sinistra uno stridore di denti; a destra un bravo così potente da tirare giù le travi del soffitto. L’oratore continua...

— Chiedo scusa agli onorevoli miei colleghi di sinistra... io, lo sapete, fui sempre con voi a gridai-e: morte alla morte, e guerra alla guerra; mi ripiglio del lapsus linguae, tuttavia confessando che fra la morte allopatica di una dozzina di palle sul petto, e la omeopatica delle celle del carcere penitenziario, non mi sembra che ci corra un tiro di cannone. Se le promesse che hanno fatto alla Italia i ministri, che vi hanno preceduto, voi poteste vendere a una palanca la grossa, voi paghereste gli undici miliardi che ci troviamo di debito, e ce ne avanzerebbe. Volete sapere che cosa dice il popolo di voi? Io non ho soggezione a ripetervelo, a patto che non ve ne arrechiate. Il popolo con lingua dolosa dice: che la menzogna visitava spesso il go-