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54 il secolo che muore


da lui tanto più agevolmente, che conosce giacersi sopra un piano inclinato: guardando meglio, conosce cotesto piano andare tutto composto di capi umani, criniti di capelli bianchi, neri, castagni, e biondi, ovvero zucconi: insomma un esercito: formavano questo esercito tutti coloro che ella tenne sotto la sua disciplina come amanti, e adesso in un batter d’occhio li passa in rassegna. Le parve tornare da morte a vita; due terzi erano cavalieri e nobil gente, dunque la difenderanno; e s’ingannò; veruno si mosse, o battè ciglio, o profferl parola; e poichè il boa sempre e più sempre la tirava a sè, ella, non sapendo in quale altro modo aiutarsi per impedire lo sdrucciolo che di minuto in minuto diventava ruina, prese ad agguantarsi ai peli ed anche alle barbe di cotesti capi.... invano! che la fiera ecco la ghermisce per un piede, le inghiotte le gambe, le coscie; la stringe nei fianchi, la soffoca, non può più respirare. Mercè uno sforzo disperato le riuscì levarsi da giacere supina; allora riprese libero il circolare del sangue, ed ella si destò spaventata e mèzza di freddo sudore. Lume in camera non aveva; si gittò giù dal letto, accese la candela ed aperse una maniera di stipo che si teneva a lato sopra una tavola da notte, pieno dentro di bocce di cristallo con varia ragione liquori: lo sogliono chiamare cantina; scelse la boccia dov’era scritto: Acquavite di Scio, nè stette a cercare il bicchierino