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dell’altro di agricoltura e commercio, e in particolar modo di quello dei lavori pubblici, da cui dipendono le concessioni delle strade ferrate. Ora, nel modo che fra molti popoli marittimi costuma battezzare le navi, tu, Elvira, battezzerai con le tue immacolate mani la nuova ferrovia.

— Peccato che io non sono turco, chè adesso potrei farmi battezzare da codeste tue immacolate mani.... disse Egeo, ed alle sguaiatissime parole aggiunse atti anco più sguaiati.

— Ma che tu sii cristiano non è ben sicuro, gioia mia; onde, per levare ogni dubbio di mezzo... ecco, ti ribattezzo; — e così favellando afferra in un attimo la caraffa dell’acqua e tutta glie la rovescia sul capo. Egeo, di rosso cremisi, diventò colore di fegato, e ciò per colpa della tinta dei capelli stemperata nell’acqua. Allora si levò un baccano di risa scompisciate, di convici e di salutazioni un po’ diverse da quelle che le divote inviano a Maria piena di grazie; rizzaronsi, acciuffaronsi, si corsero dietro, con plebei colpi di mano si offesero.

Amina e il giovane Omobono, assorti nei loro amori, per un pezzo non si addarono dello infernale tramestìo: egli, col frequente premere col suo piede quello di Amina, le aveva nabissato lo stivaletto di raso turco, mentr’ella a furia di gomitate gli aveva infranto mezze le costole; così anche le colombe a colpi di ale castigano i protervi colombi appassio-