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48 il secolo che muore


la Elvira la mettesse in testa sua, cosa che, senza pensare ad altro, la garga1 di leggieri assenti), e dopo cena un ballonzolo così tra i banchieri interessati nella impresa ed i clienti più intimi. Gente tutta volgare: si scorgeva in essa, un miglio alla lontana, il filibustiere, il quale aveva mutato il mare per la terra; eccetto l’elemento in loro ogni altra cosa al suo posto come per lo innanzi. Eccetto la prima parte, tutto il rimanente dello epitaffio di Sardanapalo formava la pratica e la scienza della loro vita.2 Bevevano come tedeschi, fumavano come camini e bestemmiavano come vetturali; taluno di loro aveva titolo di conte, tutti di cavalieri; e veramente meritavano esserlo, ma dell’ordine del Bagno3.

Mangiarono e bebbero a ribocco, alternando arguzie fra loro, delle quali la più mite avrebbe meritato uno schiaffo a cui la profferiva; ma cotesta gente aveva sortito da natura pelle di rinoceronte,

  1. Per la significazione della parola garga vedi Giusti, Gingillino.
  2. Si racconta ciie in Anchialo fosse rinvenuto un monumento rappresentante Sardanapalo, con questo epitaffio sotto: «Sardanapalo tìglio di Anacyndarasse fondò in un giorno Anchialo e Tarso. Mangia, bevi ed ama; il resto non vale un fico». Aristotele dice che la seconda parte di questa iscrizione si confà meglio a un porco che ad un re. Arriano e Cicerone riportano cotesto epitaffio, ma alquanto alterato.
  3. Bagno. È nobilissimo ordine equestre in Inghilterra; altrove s’intende l’ergastolo dove si tengono i forzati.