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436 | il secolo che muore |
minnicoli, secondo la usanza dei tre quarti e sette ottavi dei questori, messa la mano sul braccio al prete (già si sa che nei questori, come in ogni altro membro della polizia, tra mano e lingua corre parentela strettissima, sicchè alla lingua non riesce parlare se la mano non agguanta: nelle costoro orazioni la perorazione tiene il posto dell’esordio) gli disse:
— O reverendo, o che va nel deserto a sagrificare al Dio di Abramo?
— Mio buon signore, che dice mai?
— Dico che il troppo leggere il Testamento vecchio gli ha fatto venire il capo grosso. Adesso a lei pare d’essere diventato un ebreo.
— Io!
— E di pili crede questa casa terra di Egitto, Faraone il signor Egeo; di fatti, ella, come gl’isdraeliti, si parte di qua col buono e col meglio della casa... oh! non vede che di petto a lei uno idropico non c’è per nulla? La si compiaccia passare in quest’altra stanza.
— Ma con chi ho l’onore di parlare?
— Col questore di polizia.
— Scusi, io non ho niente a fare con lei.
— Ma sono io che ho da fare con vostra signoria reverendissima.
— Rifiuto recisamente.
— In questo caso, guardie, ammanettate costui