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capitolo xix. 431


— Pur troppo, di qui non si può cavare seme da seminare grano di suffragio; ma a voi non possono mancare mezzi da sopperirci, comecchè in minima parte; dove tenete i vostri ornamenti? Ori, gemme e simili? Vi fia meritorio convertire tutti questi arnesi di peccato, suggeriti dal demonio per la perdizione delle anime, in opere intese alla saluto dell’ anima. Poca cosa sono, ma Dio che misura il valore dell’offerta non dal pregio di quella, bensì dalla intenzione dell’offerente, ve la segnerà a credito nel giornale dov’è scritto il bene e il male: volete darmi a questo scopo libera e spontanea i vostri ornamenti preziosi?

La donna si provò a parlare, ma facendole fallo la voce accennò col capo affermativamente: allora il prete cacciò le mani rapaci per cantere e cassette, tutto arraffando, e tutto nelle bolge della sua tonaca affondando; non gli parve caso di perdere tempo a esaminare quale fosse buono e quale falso, li scevrerebbe a comodo; — come rispose la buon’ anima dell’abate Arnoldo circa all’ammazzare in fascio cattolici ed eretici a Bezières: «ammazziamoli tutti, poi il Padre Eterno a tempo avanzato cernirà i buoni dai cattivi.»

Intascati i gioielli, il prete soggiunse: Qualche biglietto di banca voi ve l’avreste pure a trovare?

Ed ella assenti con un lieve cenno del capo; altro non potè significare; allora egli fruga e rifruga,