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38 | il secolo che muore |
sopra i suoi gesti... tenebre ed oblio intorno a lui... in breve ti comparirà una figura deforme nel fitto alla caligine.... figurati una maniera di sfinge più che mezza affondata nella sabbia del deserto. Vorrà ostinarsi a stare? Che cosa importa a noi? Invece di scomparire di schianto, lo disfaremo in limatura di ferro; per noi la messa torna a mattutino. Il popolo è con noi. A cui afferma il popolo grato ai suoi benefattori, elleboro e doccia di acqua fredda sul capo. Il popolo non ama alcuno, nè manco sè; egli odia ed obbedisce unicamente chi ha potenza di fargli del male....
— Tu predichi ai convertiti, Egeo, soggiunse Omobono; di questa tua roba in magazzino ne ho delle moggia ammuffite: generalità che in pratica troviamo sempre corte, o da capo o da piedi. Senti me; sai tu quando mi son fatto le stincature? Quando reputai la cosa certa. Dammi retta, poichè noi co’ nostri grimaldelli abbiamo aperte molte serrature, ci ripromettiamo schiuderle tutte, e ci inganniamo; quando te l’aspetti meno, ne incontri una con la quale non si scavicchia nè per Dio nè pei santi. — Poichè il tempo ci avanza, industriamoci a spianare ogni difficoltà: mandiamo attorno e andiamo noi stessi a spillare se possono elevarsi contrasti, e quali; rimoviamoli, attiriamoci la più parte dei deputati; tutti se possiamo: non lasciamo aperta fessura donde possa entrarci in