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386 | il secolo che muore |
— Sicuro, eh! che dovrei servirti gratis di coppa e di coltello?
— Ma non meniamo il cane per l’aia: se ci trovano con questi biglietti falsi temo che entreremo in un bertovello serio.
— Ora che ci penso, ma sai, padrona, che sei curiosa; finchè i biglietti riputavi buoni dicevi sempre io; adesso che li sai falsi parli in plurale.
— E chi ti dice che io li stimo falsi?
— E allora che smanie sono le tue? Tienteli e goditeli.
— Ma se fossero falsi?
— E allora bruciali.
— Si fa presto a bruciare, e poi come tiriamo innanzi?
— Se ti scomoda bruciarli, e tu non li bruciare.
— Vedi, Merlo, quest’altro mi dà noia... ne ho spesi tanti e a tanti gli ho dati, che a dire di no sarà lo stesso che negare il paiolo in capo.
— Senti, se la duri così ti avverrà come all’asino, che non sapendosi risolvere tra la biada e il fieno da che parte incominciare, morì di fame.
— Ecco, io avrei pensato a schermirmi così: li piglierei quanti sono, li porterei subito fuori di casa e porrei in deposito presso qualcuno de’ tuoi amici.
— E se la giustizia glieli trova?
— Quando ho detto tuo amico, ho voluto indi-