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372 | il secolo che muore |
lantuomo... Qui, declinato il capo sul petto, meditò; rilevandolo poi dopo alcuno spazio di tempo riprese: eppure non mi vuole abbandonare quell’altra baldracca della speranza, la quale mi va zufolando nell’orecchio che una volta o l’altra farà cessare la fortuna, sua sorella, dalle vendette: anche Anteo, per ripigliare le forze, ebbe a battere il pattone sopra la terra... no, il paragone non mi garba, che la patta non gli valse, e all’ultimo gli toccò morire soffocato... piuttosto mi persuade quest’altro: Colombo con piccole caravelle scoperse un mondo; Laperouse ed altri persero sè e i vascelli senza levare un ragnatelo da un buco: coraggio! non è tramontato il mio astro!
Accatasta fascine e legna sottili nel caminetto, e risoluto arde su quelle i dugento biglietti bianchi; severo in sembiante, aspettò che le ceneri si spegnessero e poi si assise dirimpetto a loro; se in cotesto punto gli fosse comparso qualcheduno davanti per domandargli che cosa avrebbe dovuto rispondere al pretore Sestilio, non ci è dubbio che egli, senza singhiozzi, gli avrebbe detto a imitazione del fiero romano: «riferiscigli che hai veduto Egeo sedere su le ceneri di dugentomila lire di biglietti falsi della Banca Nazionale Sarda.1
- ↑ Quel buon uomo di Plutarco nella vita di C. Mario racconta: «Mario alla fine singhiozzando rispose: riferiscigli che veduto hai Caio Mario ramingo sedere sopra le rovine di Cartagine.»