Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore III.djvu/353


capitolo xix. 351


apparvero, come veramente erano, ai più svegliati ragionieri laberinti veri da non venirne a capo nè manco col filo di Arianna. Dai libri della ditta Boncompagni e C. resultava avere essa somministrato a quella Onesti somme da prima non esorbitanti, e con queste la ragione Onesti aveva impreso operazioni regolari nel modo, quanto lucrose nel fine; di un tratto si vede una vera fiumana di valori irrompere dalla prima nella seconda ditta, nè si giungeva a capire bene a quale scopo: guadagno l’Onesti non ci aveva fatto su; pareva piuttosto che i negoziati conchiusi con cotesti valori fossero per interesse altrui; di vero non si mescolavano con le altre operazioni particolari alla banca Onesti; donde si poteva conchiudere che i danari versati dalla banca Boncompagni e C. servissero ad acquistare recapiti sopra le piazze estere, e dopo acquistati alla medesima si consegnassero; e stando le cose come si supponeva, appunto non si capiva il motivo di ricorrere a seconde mani, e astenersi da cambiare direttamente da sè: all’ultimo la fiumana avvertita diventa la cascata di Niagara nella cassa dell’Onesti, avvenuta di un tratto, o a pochi giorni di distanza scritta da mano diversa di carattere; e di questi ultimi valori non si ha altro discarico, eccettochè nella fuga dell’Onesti, nella immersione del portafogli nel lago, e per ultimo nella fine miserabile del giovane Omobono.