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Capitolo XIX.
LE SIGNORE ED I SIGNORI.
Parve all’Elvira (e lo notai) avere omesso cosa d’importanza grave, alla quale si era ripromessa riparare quanto prima poteva, e volendo che la dimenticanza non la sorprendesse la seconda volta, fece un nodo al fazzoletto, e per giunta si punse il pollice mancino: di fatti con tante cautele non se ne scordò più; sicchè nel primo momento che rimase sola con Amina le disse:
— Adesso, Nina mia, occorre che bruciamo tutte le lettere che ci siamo scritte: dove hai tu le mie?
— Le ho qui allato.
— Ed io pure le tue; ma non basta; tu mi hai da scrivere una lettera alla liscia, dove esposta prima la disgrazia del portafogli accaduta a Como, mi tratterrai della crescente cupezza di Omobono,