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338 | il secolo che muore |
paura in fuori non ci fu altro danno. Il maresciallo dei giandarmi era troppo educato per ardire di stendere la mano su donne di alto affare; e poi nell’esercizio della sua professione aveva appreso come il precetto che la legge è uguale per tutti sia una delle tante cose che nella società umana si dicono, si scrivono e si stampano, ma che però non si eseguiscono se non caute, sano modo, prudenter, e con le altre più forme che le fabbriche dei R. P. Gesuiti provvedono a tutti i governi di questo mondo, ed io credo anche di quell’altro.
Elvira, Amina, il prete. Luigi Bigi, scortati da grande accompagnatura di gente, arrivarono a casa il pretore, dove li accolse la moglie e la caterva dei suoi figliuoli; quella mezzo melensa, come l’aura spiritale di amorecanonico Petrarca per troppo frequenti gravidanze,1 questi orribili a vedersi più dei diavoli dipinti dall’Orgagna nel camposanto di Pisa, nell’atto di rubare l’anima ai frati; ella si profferse intera all’Elvira, ma che le poteva dare? Dall’acqua in fuori la poverina non possedeva altro; questi nel solito arnese, scarduffati, scalzi e sudici, si misero attorno all’Elvira, toccandole i panni e lasciandovi impressa l’impronta delle cinque dita, nella medesima guisa che gli animali antidiluviani fecero sopra il terreno stemperato, onde
- ↑ Così è, Laura Sade aveva il corpo rifinito crebris partibus.