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attributi, possedeva quello della eloquenza; di vero gli antichi lo effigiarono talora con le catene di oro pendenti dalla bocca, e tal’altra col cigno in forma di cimiero al sommo del petaso; — ma ohimè! se la religione di Mercurio un dì era merito, oggi dalla chiesa si danna come eresia, ed io non vo’ screzi con la Chiesa, perchè se non brucia più gli eretici, potrebbe tornare a farlo, massime per virtù dei nostri guidaioli, che si arrotano a riavvivarla di sanne e di artigli. Tuttavia in riga di dubbio, ma poi mi rimetto al giudizio della sacra congregazione dei canoni, mi parrebbe che se tanto rimase fra gli uomini il culto di Mercurio, dove invece di scemare ogni giorno cresce, e i suoi tempii si moltiplicano1 e le are, potrebbe benissimo la Chiesa accoglierlo nel suo grembo e metterlo in paradiso allato a san Matteo pubblicano. I romani non istettero a un pelo di assumere Gesù Cristo al fianco di Venere? Per quanto si narra, ciò propose Tiberio in Senato; quest’altro nel collegio dei cardinali potrebbe proporre Pio IX: entrambi pontefici massimi.

Ai giorni che corrono, nei quali si vive a salti

  1. È noto che Mercurio era il dio dei ladri; un dotto e pio ecclesiastico osserva che i cristiani non ne hanno bisogno, come quelli che possiedono san Nicola, e va bene; ma chi protegge, domando io, i ladri ebrei?