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216 | il secolo che muore |
— E che ha da fare lo scudo coi fogli che ti chiedo?
— Fatti in qua, porgimi attenzione, e poi da’ spesa al tuo cervello: io non posso e non devo restituire questi fogli: io ho interesse quanto tuo marito a tenerli celati... ma per te e anco per me, dandosi il caso, e i casi sono tanti, possono giovarci come un morso da mettersi fra i denti al tuo marito... ora capisci, Bianca?
— Gua’! Gua’! Come sei furbo: io non ci aveva pensato: dunque che cosa ho da riportargli?
— Digli una bugia!
— Ma quale?
— Oh! mira un po’ che io ti abbia a mantenere anche a bugie.
— Io non ne so dire.
— E allora fattele prestare dal confessore.
— Ma simili faccende io non le dico al confessore.
— Orsù, dunque, gli dirai che io custodisco i suoi fogli dentro un cassone di ferro mescolati a molti altri; gli affari continui e crescenti non concedermi comodità di ricercarli per ora; mi ci bisogna qualche giorno di tempo; non istia a peritarsi per questo; vada franco; io ti do — ma bada bene — io do a te la parola di onore di renderti i fogli quando li avrò trovati, e tanto gli dovrebbe bastare.
E tanto riferi la Bianca a Fabrizio, che, fatta di