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200 il secolo che muore


— E chi diavolo è costui che pare tanto potente? Forse un principe?

— Più.

— Un cavaliere della Santissima Annunziata?

— Troppo più.

— Un figlio bastardo di...?

— Più ancora, più ancora: lo vuole sapere?

— Magari.

— Glielo dirò, ma buci — e in così dire si pose l’indice lungo la bocca e il naso — egli è una spia.

Rientrarono, e Sotero ordinò al direttore mandasse per una carrozza, la quale venuta, il direttore e il giudice si fecero debito di accompagnarlo sprofondandosi in inchini. Il cancelliere poi mantenne la sua dignità sapendo che i premi non orano per lui, e guai non ne temeva,

. . . . che il folgore non cade
Su basso pian, ma su l’eccelse cime;

onde con la compostezza medesima con la quale aveva disposto i suoi arnesi, li rimise dentro per adoperarli in pro di qualche altro più fortunato di Sotero. Arrivato Sotero allo sportello della carrozza, stesa la mano al direttore, lo ringrazia della cortese ospitalità, accertandolo ne avrebbe conservata buona memoria.

Qui si trasse innanzi il giudice, il quale belando gli si raccomanda a non tenere rancore contro di lui; pensasse al suo stato di subiezione, sempre e