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capitolo xvii. | 185 |
— Potrà il mio socero accusare di calunnia chi lo vitupera carnaccia venduta? E non è forse vero che io mi vendei, e che ora sto per rivendermi? E Bianca... non è ella figlia di suo padre... e moglie mia?...
E levava gli occhi infellonito sopra la donna amata, ma questa presentava la bellissima sembianza così umilmente pura, così baldanzosa di santa fierezza, che un angiolo ci si sarebbe posato sopra prima di spiccare il volo verso casa, cioè al cielo.
Non vengano fuori a magnificarmi l’acqua di Felsina, ne il 'Cold Cream degl’inglesi, e nè manco i produits de la société hygiénique de Paris... perchè a levare ogni rossore dal viso, e fare in modo che non ci compaia più, non ci è quanto l’acqua benedetta che faccia la mano di Dio, e la Bianca ci si lavava due volte il giorno almeno. Dove il diavolo fece pasqua fu quando Fabrizio, ventilate le probabilità della innocenza e della colpa di sua moglie, conchiuse:
— Se l’oltraggio è falso, merita vendetta una volta sola; se vero, due; perchè nel primo caso si tratta di esaltare la innocenza, nel secondo seppellire la vergogna, e me danneggia più la infamia, che non avvantaggi l’onore: mi vendicherò! — Queste parole parvero il tonfo che fa la lapide lasciata andare nello incastro del sepolcro; — di vero Fa-