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180 | il secolo che muore |
rito conosce questi colpevoli conati quanto me... più di me... altro non dico; questo gli riferisca... adempia il debito suo, ed io non mancherò al mio.
La Bianca capiva, e non capiva, ma uscendo a cotesto mo’ dal ministro, le sembrava tornarsene a casa con le mosche in mano, onde insisteva per cavargli di sotto qualche cosa di attuale, di effettivo, sicchè nell’ardore della perorazione piegò alquanto il fianco su la tavola, e abbandonato il busto sopra il braccio destro, con la mano si fece a puntellare il volto, di cui gli occhi brillavano di lacrime e i labbri raggiavano di sorrisi: un giorno di primavera.
Mi rincresce proprio che qui la similitudine del rospo e del cardellino non c’incastri, perchè ne anco con le tanaglie si potrebbe paragonare la Bianca con un rospo, molto meno il ministro a un cardellino, e tuttavia questi sentivasi attratto irreparabilmente verso di quella; ma egli, facendo uno sforzo supremo e appuntellate le mani ai braccioli del seggiolone, si alzò di scatto, e porta con bel garbo la destra alla Bianca, così le andava susurrando negli orecchi:
— Mia signora, ella è troppo bella, nè io abbastanza vecchio perchè la sua prolungata dimora qua dentro non dia luogo a commenti ingiuriosi alle persone che qui fuori aspettano impazienti: a me preme troppo la sua reputazione, mia bella si-