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Fabrizio, presentita la Bianca se avrebbe provato repugnanza di presentarsi a S. E. il presidente del Consiglio dei ministri, per sollecitarlo allo adempimento delle promesse fatte in pro suo, sentì rispondersi da lei: magari! che non avrebbe fatto per avvantaggiare il suo caro marito e se? veramente nel fôro della coscienza, come accade sempre, la sintassi procedeva in ordine inverso, che il sè veniva prima ed il marito dopo; alla quale diversità, d’altronde di poco rilievo, vanno ordinariamente soggetti gli umani pensieri nel viaggio che fanno dal cervello alla lingua.

Dunque ella andò.

Il ministro, un po’ per iattanza, difetto che sta agli ingegni petulanti come i nei alla bellezza procace, e un po’ per le moltissime faccende che lo assediavano, soleva dare udienza dalle ore dieci di notte fino alle tre, alle quattro, e talvolta fino alle sei del mattino; nella libidine di lode costui si riprometteva che la gente udendo della sua prodigiosa solerzia dovesse esclamare: Atlante, sostenitore su le sue spalle il mondo, è redivivo; Briareo centimano, figliuolo del Cielo e della Terra, dall’olimpo ha trasferito il suo domicilio nel ministero dello interno!

Non avendo la Bianca riputato spediente chiedere udienza particolare, si mise in combutta con gli altri attendenti. Gli uscieri però, obbedendo al comando