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168 | il secolo che muore |
a casa il danaro? Alla rana, che non chiese, non fu data la coda.
— Ma io non sono uso a chiedere. Ho creduto convertirmi in magistrato, non già in accattone per limosinare alla porta dei conventi dei frati una pentola di minestra.
— Qui non ci entra minestra, bensì raccogliere moneta, che basti per provvedere alla pubblica sicurezza ed al pranzo intero di magistrato rispettabile...
— E posto che io mi piegassi a chiedere, ma dove avrei a volgere le mie domande?
— Di questo dovresti informarti tu, ma per me credo con molti la via retta più corta, e per ciò difilato al presidente del Consiglio dei ministri.
— E s’ei non mi dà udienza?
— Le sono cotesto pituite di malinconia; S. E. ascolta tutti per essere di natura urbanissimo, e poi per debito d’ufficio, massime quando si tratta di ufficiali preposti alla sicurezza pubblica.
— Caso mai mi ammettesse al suo cospetto, e che potrei dirgli io? Io mi consumo correndo dietro a furti, ingiurie, ferimenti, omicidi e via discorrendo, tanto da parere un gatto che si sbizzarrisce a ruzzolare trucioli. Non mi è capitato mai un delitto di spolvero; mi tocca stare terra terra come la porcellana; ed io non mi posso mica stampare una causa celebre da mandare sottosopra gli uomini e i giornalisti.....