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formare una società, e ne venne a capo: butta in terra seme di grullo, e raccoglierai azionisti di società. Allora, tornato a sollecitare il governo, questo dichiarava accordare la concessione a lui, ma in nome e per conto della società. Inoltre fu stabilito per patto, che un numero strabocchevole di azioni di godimento fossero la sua mercede per la procurata concessione, e queste azioni gratuite partecipassero agli utili desiderati alla stregua delle altre azioni paganti, defalcate però tutte le spese; e così fa sempre praticato di amore e d’accordo dal principio della società fino ad oggi. Adesso costui, di punto in bianco, pretende che gli utili non solo nel faturo, ma nel tempo passato altresì, si devano repartire quanto a lui senza defalco di spese. Gli ho dimostrato come gli stieno contro niente meno che la legge, perchè il socio non è tenuto a rimettere fuori quello che ha riscosso a titolo di utili, il patto e la consuetudine, suprema interprete delle convenzioni dubbie, e le nostre sonano chiare; per ultimo il premio eccessivo, imperciocchè al proprietario delle miniere da esplorarsi è bazza se largiscano un cinque per cento sul prodotto netto.... E ora che ne dite, signor socero, non vi pare ella una causa spallata?

— Ed egli che ti ha detto?

— Egli? Ha fatto una risatina, ha dato una scrollatina di spalle, e senza punto commuoversi mi ha