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capitolo xvii. | 131 |
dopo al suo ansioso interrogativo: — Ebbene, a che ne siamo?
Sentì rispondersi:
— A meno che a niente; non v’è da cavarne costrutto.
— Perchè mai?
— Perchè la è causa che non si può sostenere.
— Non è mica questa ragione onde tu non l’avessi a patrocinare: la capacità dell’avvocato si misura appunto dal contrasto che incontra a sgararla: per la piana qualunque brenna è buona; ma orsù, miriamo un po’ perchè a te pare non poterla sostenere.
— O ecco, la è chiara come l’acqua; e’ sembra, a dircela qui a quattr’occhi, che il raccomandato del vostro amico, in tempo che non rimonta allo assedio di Troia, fosse solito tagliarsi le ugna dei piedi senza levarsi le scarpe.... c’intendiamo? Ricco di miseria e nemico mortale di povertà, scarso d’ingegno e pure provvisto di girandole, e fornito di una fronte da venire a paragone con le navi corazzate. Costui chiese al governo la concessione di scavare una miniera di ferro, esaurita da tempo remoto, ed anco in epoca a noi più vicina esercitata da altri senza profitto; tuttavia il governo gliela negò, perchè povero in canna; se avesse messo innanzi persone idonee a sopperire alle spese, avrebbe considerato il da farsi; allora e’ prese a darsi moto dintorno per