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capitolo xvii. 129


qualsivoglia fanciulla, vaga di nozze, copiosa di affetti e corta a quattrini, immagini l’abisso, l’oceano, la immensità delle contentezze nelle quali sprofondava il cuore della Bianca quando Fabrizio, dopo stato alquanto su di sè, rispose risoluto:

— Non importa, provvederò in altra maniera; con la dote o senza, la mia Bianca mi sarà cara del pari.

Più avvisato della figliuola, il padre, ora che seppe il genero quasi vergente alla inopia', mentre fin lì lo aveva incalzato a mezzo ferro per farlo restare su la botta, eccolo schermirsi con le parate e dire: che alle cose, le quali si fanno una volta sola, bisogna pensarci due. Pareva lo facesse per amore, ma non ci pensava nè manco per ombra; egli voleva chiarirsi prima come Fabrizio avrebbe rizzato su casa, e come mantenuta; non voleva mica trovarsi ad avere giuocato di noccioli; maritando la figlia desiderava ricuperare la libertà perduta durante il periodo del tempo matrimoniale, però poneva per condizione sine qua non delle nozze moglie e casa; secondariamente suo scopo finale risparmiare i danari pel mantenimento della figlia, per goderseli a carte o a tavola; che se un giorno gli si fosse rovesciata con marito e figliuoli a casa... misericordia! Ci si sarebbe appuntato il cavicchio sul ginocchio. Io non so, nè mi curo saperlo, comerno Fabrizio ne uscisse; fatto sta ch’egli fornì di arredi assai sufficienti la casa e lo studio, dove mise