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capitolo xvii. | 123 |
dove sarebbe riuscito; tacque per bere e per asciugarsi il sudore.
Fabrizio sostenne codesto rovescio di acqua sudicia a capo chino, sentendosi ora avvampare dalle caldane ed ora gelare dai sudori freddi; poi, temendo che costui saltasse su a squadrargli una seconda di cambio, disse:
— La reverenza che io le devo grandissima non mi concede, signor presidente, di venire in disputa con lei. Per natura e per istudio io professo diverse dottrine: i miei convincimenti mi portano a secondare le aspirazioni della gioventù italiana, le quali, se ci sconfortano talora con qualche disinganno, ci consolarono sempre per la loro magnanimità....
Coteste parole fecero nel presidente l’effetto di una bottiglia di birra stappata sotto le froge del barbero; diede un balzo e proruppe:
— Vanitas vanitatum et omnia vanitas, praeter francesconem1 m’insegnò un dì certo dotto e sentito magistrato toscano. Che significano esse le aspirazioni della gioventù? Le aspirazioni dell’uomo giovane e dell’uomo vecchio tendono sempre al medesimo scopo, e in ogni tempo e in qualunque paese, E voi per lo appunto avete ribadito e andate tutto giorno ribadendo con i vostri arzigogoli il chiodo
- ↑ Vanità delle vanità, tutto è vanità, eccetto il francescone, moneta del valore di lire 5,60.