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Capitolo XVII.
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— Umanità, tu non vali la corda che t’impicchi; — noi abbiamo lasciato Fabrizio, il quale così bestemmiava contro gli uomini, come già Bruto un di maledisse per disperazione contro la virtù; pero, quantunque la procella rimescolasse l’anima del primo come quella del secondo, bisogna confessare che troppo erano diverse le cause, le quali avevano condotto ambedue al doloroso passo.
Fabrizio sortiva dalla natura talento, non ingegno; diiferentissime doti fra loro; pure anche col talento si fanno cose egregie, ma a patto che il cuore lo sovvenga a conseguire nobili aspirazioni. I diplomatici quasi tutti possiedono talento; non mi è occorso alcuno che abbia ingegno.