Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore III.djvu/101


capitolo xvi. 99


adoperare come canovaccio per ripulirmi il banco sudicio, non so che cosa farmene.

Probo, mirabile a dirsi! fini con lodare la prudenza dei complici che si convertirono in giudici, imperciocchè seguitando per cotesta via fossero giunti in certo modo a castrare il mal talento dei nemici suoi.

Per converso i suoi complici si tennero ottimamente edificati di lui, perchè lo ebbero provato uomo sodo e da potercisi fidare, ascrivendo ad astutezza e a prudenza quanto fu effetto nel Seigatti di codardia. Di ora in poi decisero di sostenerlo a tutto uomo, sicchè costui cascò davvero come l’antico Anteo, che da ogni stramazzone cavava argomento per rilevarsi più gagliardo di prima.

Ma siccome in queste faccende ci vuole sempre un becco emissario per iscaricare sopra la sua testa le colpe degli ebrei e dei sammaritani, e consacratolo poi agli dei infernali scaraventarlo in mare, di leggeri lo trovarono nello Anussi lontano, e in certa maniera si può dire che si proferiva da sè: quindi addosso tutti a lui; sinfonia d’improperi a piena orchestra sul giudeo; che più? L’ebreo Zinfi giunse perfino a dire ingenuamente:

— Non ci è casi, con questi ebrei non si può fare un pasto buono!

Così è, cotesti nobilissimi e rispettabilissimi fur-