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capitolo xi. 101


Giuda: per loro queste Alpi diventarono arnie di cagnotti di straniera tirannide: costoro, quante volte accostarono la bocca alle mammelle della Italia, lo hanno fatto per mordere. Altrove nascono i martiri della libertà, qui è vanto generare i martiri della servitù.

Cosa incredibile a dirsi e non pertanto vera, gli stessi scongiuri del padrone non valsero a cessare in queste creature strane la ubriachezza di combattere per le catene; invano la falce della guerra le ha mietute come l’erba dei prati, che vi ripullularono più infeste e più spesse delle prime; sacerdoti e laici vennero in questi luoghi a gara di sangue; l’oste Hofer ebbe un emulo solo e fa il cappuccino Haspinger. Ma allora potevano addurre a scusa di loro la causa comune dei tirolesi meridionali e di tramontana; non anco risorta la fortuna italica, e gl’italiani combattenti non per la indipendenza propria, sibbene per la grandezza altrui; adesso però italiani siamo tutti; con quale consiglio, o per quale destino dunque gli ostiari d’Italia si votano agli dèi infernali, per tenere aperte al dominatore forestiero le porte della casa comune? In che li offendemmo noi? Quanti i benefizi del tedesco e quali? Forse uno: lo imperatore austriaco li regalò di carabine atte ad ammazzare i fratelli da lontano.

— Curio, hai detto? Allora, favellò Filippo, adesso ascolta un po’ me, che queste faccende intesi discu-