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sbarrare la strada, paiono mastini che ti mostrino i denti... da un punto all’altro ti sembra che abbiano a pigliare la rincorsa per saltarti alla gola. Glielo avevano avvisato a quel coso del La Marmora: Generale, badi al Caffaro, al Tonale e allo Stelvio, che da coteste parti gli austriaci sbucarono sempre.»

Ma ei non la volle capire.

Il Clementi, che è un macellaio di Bormio, mio amico, sulla fine di maggio si raccomandava, con le braccia in croce, mandassero gente a guardare i passi; facile impresa presidiando il Giogo, il Casino dei rottieri, le cantoniere, la chiesa e la casa del cappellano; più tardi impossibile; non gli si diede ascolto; precipitando gli eventi, il Clementi implora: forniteci armi e munizioni che ci difenderemo da noi: se il governo frigge con l’acqua e non le vuol dare a ufo, ce le metta a debito, e, se non si fida, da una mano gli schioppi, dall’altra i quattrini: e’ fa predicare ai porri: il dì veniente i tedeschi dallo Stelvio e dal Tonale irruppero sopra le terre lombarde. Così, un macellaio alla prova si mostrò più esperto di strategia del capitano La Marmora. Adesso il Generale ha spedito in fretta e in furia da quelle parti i colonnelli Guicciardi e Cadolini, e staremo a vedere ciò che sapranno fare.

— Ma sicuro che bisognava tenere l’occhio sul Tirolo, perchè ecco qua come i tedeschi possono scendere da codesto lato in Lombardia, e minac-