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capitolo x. 57


promettesse accoglienza cortese, allorchè di un tratto gli si presenta davanti un gruppo, che trasse a se la sua intera attenzione: un uomo aitante della persona, di barba e di capelli grigio, con la camicia rossa dei garibaldini, si portava in collo un altro soldato del pari garibaldino, di cui il capo gli penzolava sopra la sinistra spalla: il vecchio tirava innanzi a stento, appoggiandosi con la destra mano al muro, che non si attentava di abbandonare. La gente passava senza badarlo, non per mancanza di cuore, figurarsi se questo può mai avvenire a Brescia! ma perchè si sentiva da più dolenti cure compresa, e le grandi angosce strozzano le piccole. Curio, nella speranza di spillare dal soldato qualche novella che facesse al suo caso, gli si accosta bel bello per profferirglisi, ma appena gli ebbe sbirciato la faccia, che esclamò:

— Gua’! Filippo, sei tu? Come diavolo ti trovo qui?

E Filippo: — Curio, proprio mi ti manda Dio: dammi una mano per adagiare su questo muricciolo il poverino che porto.

— Fatti in là, Filippo, che basto solo, e tu barelli: a sorte non saresti ferito?

— No, grazie a Dio, ma le forze pur troppo mi mancano — e così dicendo casca giù ginocchioni con le mani in avanti. Curio, aiutato da un cittadino che di là passava, mise Filippo a sedere ac-