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52 | il secolo che muore |
bile confusione1. — La verità è, che il La Marmora, perduto il lume degli occhii, povero di partiti, di animo volgare, giudicando i successi non secondo la realtà, bensì a norma della sua dabbenaggine, tenne per disperata la fortuna della guerra, e mandò subito dopo la battaglia di Custoza i due famosi telegrammi; uno al Garibaldi del tenore: «Disastro irreparabile! Coprite la ritirata e Brescia;» l’altro al Cialdini concepito così: «Disastro irreparabile! Coprite la capitale (Firenze).» Da tanto poi che erano disperate le fortune della guerra, gli austriaci non pensarono manco per ombra a traghettare il Mincio e ad inseguirci: e questo afferma eziandio il La Marmora; nondimanco l’esercito intero fu addossato all’Oglio, e il re pose tranquille le stanze a Torre Malamberti presso Pescarolo.
I giornali italiani tacquero quasi due giorni, e in questo frattempo i devotissimi, avendo ripreso fiato, incominciarono a sussurrare che la battaglia veramente perduta non si poteva dire, sì piuttosto non vinta; con inezia e parola francesi la battezzarono insuccesso, e a torto, imperciocchè perduta la facessero lo scopo mancato della medesima, che fu mettersi in mezzo alle fortezze del quadrilatero, e il campo abbandonato; più che tutto, i due telegrammi, non mai abbastanza deplorabili.
- ↑ Guerra del 1866, p 139.