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386 | il secolo che muore |
possa innalzare al suo Creatore, come una puntura al cuore per coteste parole del giovane, scosso alquanto il capo in atto di diniego, replicò: Eppure la prima parte del vostro ragionamento, per mio avviso, non cammina pei suoi piedi: siamo di buon conto come sopra questo punto si espresse il nostro Signore? Ecco, così: «Chi ama padre e madre più di me non è degno di me: e chi ama figliuolo o figliuoli più di me non è degno di me: chi non prende la sua croce e non viene dietro a me non è degno di me.» Allora il giovane, dopo essere stato alquanto sopra di se meditando, favellò: Sorella mia, ecco, mi par chiaro che se Gesù profferì coteste parole, egli volle significare di figli e di genitori pagani, ovvero giudei, i quali nella falsa loro credenza si ostinassero; e se per reverenza di padre o per tenerezza di figlio non abbandoneranno la falsa religione per seguitare la vera, non saranno degni di Gesù. Le parole del precetto mi confermano in questa sentenza, imperciocchè se le dovessero intendersi materialmente, ci voleva altro che croci, se tutti i convertiti se ne dovevano recare una sopra le spalle per tenergli dietro.
Arria allora soggiunse: — Voi avete detto se Gesù profferì coteste parole; o che per avventura ne dubitereste voi?
— E a ragione ne dubito, disse il soldato, perchè, date retta, quel pigliare la croce, e con essa sopra